domenica 15 giugno 2014

Voce

"And the bed where you lay is made up on your side..." È quello che penso ogni volta che vado in una delle case dei miei nonni, vedendo il letto visibilmente vissuto solo dalla parte di mio nonno. Sono due anni che mia nonna non c'è più eppure la sua voce, quella affannata dalla corsa per arrivare al telefono in tempo, messa in difficoltà dall'avanzare degli anni e dal dolore causato dall'artite alle gambe, ce l'ho ancora nitidamente in testa ed ogni volta che quella voce rompe i miei pensieri sgomitando, cercando di rimanere viva nei miei ricordi, nitidamente, qualcosa dentro di me si spezza. Quella voce non sa che non potró mai dimenticarla. MAI.
Guardo le sue cose, quelle che facevano parte delle sue abitudini e che la rendevano quella che era. 
Odiavo mia nonna.
Ma la amavo come poche altre persone al mondo.
E anche lei a modo suo mi amava.
L'ho odiata e basta finchè non l'ho capito.
Ora è difficile stare in quelle case.
Ogni minuto che passo lì dentro è un cazzotto alla bocca dello stomaco.
E so che in qualche modo stiamo tutti così.
Abbiamo ricominciato a ridere, ma dentro piangiamo ancora tutti.
È così assente, ma allo stesso tempo presente.
Le sue cose sono sparse per la casa come se non se ne fosse mai andata.
Mi manca mia nonna.
Mi manca talmente tanto a volte, che mi si mozza il fiato, non riesco più a respirare e vorrei morire anche io perchè temo di non riuscire a sopportare tutto questo dolore.
E per non farmi male scaccio via i suoi ricordi, ma non perché non le voglia bene, ma per non farmi troppo male io... Scusami... Non aver paura che io ti dimentichi... Non lo farei mai. Non offenderti, voglio solo cercare di non soffrire.
Mi manchi.

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