martedì 3 giugno 2014

Can you be happy for 100 days? #93

Oggi c'è stato il saggio di fine anno della ginnastica artistica nella scuola dove lavoro e faccio assistenza alle più piccoline.
Quelle che sono rimaste in questi 3 anni, quelle che ho conosciuto per prime, ovviamente sono quelle a cui sono più affezionata... In particolare due sorelline, Giulia, 8 anni, e Ginevra, 5 e mezzo.
Non è un 'ambiente' facile quello della ginnastica artistica, perchè le allenatrici e le ragazze più grandi dei corsi più avanzati, o comunque la maggior parte di esse, sono molto snob, a malapena salutano e non hanno mai una parola buona per nessuno che non sia delle loro.
E qui ci sarebbe da aprire un discorso infinito, ma me e ve lo risparmio.
Finito il saggio, vado a salutare le due bimbe e la mamma e il papà, e dopo avermi detto di aspettare un momento, ritornano verso di me, e le due piccine, mano nella mano, portandomi questa rosa.
Me le sono abbracciate più che potevo, con le lacrime che rigavano il mio viso per la commozione e l'emozione di un gesto tanto semplice quanto denso di significato. Si, perchè a volte la gratitudine si dimostra con veramente poco, ma è qualcosa di grande. Non lo nego, queste due piccole sono le mie favorite e ho sempre un occhio di riguardo per loro e i genitori sono sempre stati gentili con me, considerandomi, ringraziandomi sempre. Poi oggi questo, e la mamma delle piccine che, nell'abbracciarla, mi dice "per tutto quello che fai per noi, grazie!"
Un così profondo grazie, che si è insinuato dentro la pelle, come uno dei momenti più emozionanti della mia vita.
Oggi il mio happyday siete voi splendida famiglia. GRAZIE.
Ary 

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